Pinguini Tattici Nucleari a San Siro

Pinguini Tattici Nucleari a San Siro: due notti tra pixel, emozioni e un ospite d’eccezione
Milano, 10–11 giugno 2025
I Pinguini Tattici Nucleari hanno riempito San Siro per due serate consecutive con il loro Hello World Tour, portando sul palco uno spettacolo fuori dal comune, capace di fondere tecnologia, emozione, ironia e riflessione. 120.000 spettatori hanno vissuto un’esperienza che va ben oltre il classico concerto pop: due show pensati come un vero viaggio tra mondi, ricordi e sogni condivisi.
Un’apertura che stravolge le regole
Lo show parte in quarta, senza preludi: coriandoli digitali, giochi di luce e una carica visiva che trasforma lo stadio in un universo parallelo. Le prime note di Hello World segnano subito il tono: non si tratta solo di suonare, ma di raccontarsi. I classici della band come Giovani Wannabe, Ringo Starr e Romantico ma muori vengono lanciati subito, creando un’esplosione collettiva di energia. È una dichiarazione d’identità, una festa generazionale che unisce la leggerezza del pop alla forza delle immagini.
Un palco che parla e vola
Il cuore scenografico è un enorme mandala sospeso al centro del palco: un elemento scenico in grado di muoversi, illuminarsi e perfino “parlare” con la band e il pubblico. A tutto ciò si aggiungono visual stile videogame anni ’90, avatar digitali dei musicisti, e un continuo gioco di transizioni tra live e realtà aumentata. Durante Alieni, il frontman Riccardo Zanotti viene sollevato in aria, creando un momento surreale. In altri brani, come Verdura, Pastello Bianco e Giulia, le riprese live si trasformano in animazioni digitali in tempo reale.
Tra magia, tatuaggi e strumenti volanti
Non mancano trovate da palcoscenico che sorprendono anche lo spettatore più smaliziato: una fisarmonica che si libra in aria senza cavi, un tatuaggio realizzato in diretta su un fan estratto tra il pubblico, e momenti teatrali costruiti con cura, che fanno sembrare lo show a tratti uno spettacolo di magia. Tutto è studiato per lasciare il segno, senza mai perdere la coerenza con il tono ironico, sincero e malinconico della band.
La musica incontra la memoria e l’impegno
La parte più intensa arriva con Migliore, introdotta da un videomessaggio commovente dedicato alla memoria di Giulia Tramontano. Le parole della sorella Chiara sono un invito alla consapevolezza e all’empatia. Il silenzio che attraversa lo stadio in quel momento è un segno potente: i Pinguini riescono a far convivere il divertimento e l’impegno civile in un unico grande racconto.
Un gran finale senza rientri
Il concerto si chiude con Titoli di coda, brano pensato per essere cantato intorno a un fuoco. E così accade davvero: bracieri, lingue di fuoco, un mandala che si illumina come un anello incandescente. La band saluta senza bis, lasciando il pubblico con un’ultima immagine intima: loro che rientrano nei camerini, seguiti da una telecamera. Il messaggio è chiaro: è finita davvero, ma è stato tutto reale.
Max Pezzali ospite a sorpresa nella seconda serata
Durante il secondo concerto, l’entusiasmo esplode quando Max Pezzali sale sul palco per duettare con la band in Bottiglie Vuote, brano contenuto nell’album Hello World. L’incontro tra due generazioni di pop italiano è accolto con un boato e una standing ovation. Pezzali ringrazia, emozionato, definendo i Pinguini “la miglior band d’Italia”. Un momento speciale, autentico, che segna il picco emotivo della serata.
Un tour da record e un’identità ben definita
Con oltre 400.000 biglietti venduti per il tour negli stadi, i Pinguini Tattici Nucleari si confermano come una delle realtà più solide e sorprendenti del panorama musicale italiano. Ogni dettaglio dello show – dalle grafiche pixelate agli strumenti personalizzati – racconta una band che ha scelto di mettersi in gioco, senza copiare nessuno. “Noi siamo noi”, dicono, e lo dimostrano con ogni canzone, ogni battuta e ogni gesto sul palco.