Pasquale Mammaro e l’arte di ricostruire il successo.

Al giorno d’oggi arrivare al successo può risultare relativamente semplice, la sfida vera é riuscire a riconquistarlo dopo anni di onorata carriera.
FrequenzaItaliana incontra Pasquale Mammaro, colui che ha reso possibile l’ascesa della regina dell’estate 2021, Orietta Berti.
Il protagonista dietro le quinte degli ultimi Festival di Sanremo si racconta ai nostri microfoni in vista della settima edizione del Premio Ravera che si terrà a Tolentono. Oggi Sabato 4 settembre. 

Buongiorno Pasquale,
vorrei inizierei questa nostra chiacchierata musicale partendo dall’evento che andrà in scena questo sabato, il prestigioso Premio Ravera
Occasione ideale per lanciare un messaggio e per far tornare la musica nella sua dimensione piú bella quella Live.

Speriamo bene, avremo degli ingressi contingentati dovuti alle normative anti Covid,  credo riusciranno ad entrare circa 1500 persone, ma ci accontenteremo.
Speriamo anche nella clemenza del meteo.

Il motto che accompagna la manifestazione “Una canzone è per sempre”.
Tu hai contribuito a rendere ancora più vera questa frase dando nuova luce e riportando alla ribalta alcuni artisti che hanno fatto la storia della musica italiana.
L’ultima in ordine di Tempo è sicuramente Orietta Berti.  In questo caso possiamo dire che hai ricostruito il personaggio…

Si, è esattamente così, è stato fatto un gran lavoro su Orietta, un po’ come faccio con tutti gli artisti che seguo, Artisti anni 60-70-80, la mia missione è quella di riportarli al successo con i loro “vecchi” successi, facendoli partecipare a programmi tv importanti, in modo che anche i giovani possano scoprire quelli che sono stati i loro brani più rappresentativi, canzoni che appartengono alla memoria collettiva.

Una canzone è per sempre è quindi il motto perfetto…

Esattamente, quando abbiamo iniziato ad organizzare il premio Ravera con Michele Pecora abbiamo pensato fosse doveroso dedicare un premio ad uno dei più grandi organizzatori del Festival Sanremo.
Essendo Michele Marchigiano la location non poteva essere differente, abbiamo individuato Tolentino che ci ho dato subito un appoggio per organizzare questo evento arrivato ormai alla settima edizione.
In questi anni sono riuscito a portare su questo palco personaggi molto importanti, personaggi che il Festival lo hanno anche condotto da Pippo Baudo a Fabrizio Frizzi, Pupo, Mara Venier e lo stesso Amadeus che dopo essere stato ospite lo scorso anno ha deciso di concedere un gradito Bis.
Anche quest’anno nonostante le difficoltà devo dire che sono riuscito a mettere in piedi un cast “dignitoso”.
Un cast che coinvolge tutte le fasce d’etá da Diodato a Random passando per Oritta Berti e WrongonYou.

Non solo glorie passate, hai anche avuto modo di condurre al successo altri artisti come ad esempio Diodato.
Raccontaci come è andata…

E’ stato un caso, era Ottobre  sono passato nella sede della “Carosello”, e mi dissero che avevano in programma l’uscita del disco di Diodato, mi fecero ascoltare “che vita meravigliosa”, la canzone mi piacque e a quel punto chiesi se non ci fosse un altro brano da poter proporre ad Amadeus per Sanremo.
Mi dissero che un brano c’era ma che per il momento il Festival non era nei loro programmi.

Nessuno in quel momento pensava a Sanremo né la casa discografica né tantomeno Diodato.
Io ho insistito e ho chiesto la possibilità di ascoltare il brano, era un provino piano e voce di “Fai Rumore” con un testo diverso nella strofa, rispetto a quello che ora tutti conosciamo.

Rimasi molto colpito da quell’ascolto e il giorno seguente lo proposi ad Amadeus, lui lo ascoltò due volte di seguito, ma non mi disse nulla.
Dopo qualche settimana feci ascoltare ad Amadeus il provino definitivo e lui mi disse avrebbe preso Diodato al Festival.
E così è stato…

Possiamo dire che hai avuto una grande intuizione.

Bhe si lo ammetto, questa è stata una grande intuizione, ogni tanto mi capita…

Direi che ti capita spesso dato che un’altra tua grande intuizione è legata a “Grande Amore”

Vero, io avevo quel brano nel cassetto da tantissimi anni e stavo cercando il momento giusto per farlo uscire.
Il mio amico Sergio Bardotti riguardo al brano disse “usalo solo per le grandi occasioni” ovviamente si riferiva a Sanremo e così è stato .
Aveva ragione.
Ogni brano è un vestito e bisogna essere bravi per cucirlo addosso all’interprete giusto, in questo caso i ragazzi de Il Volo. 

Dall’alto della tua esperienza quali consigli daresti ad un emergente che vuole provare a fare il grande salto….

Il consiglio è quello di fare tanta gavetta, al giorno d’oggi il successo si può raggiungere in brevissimo tempo con internet o i talent ma la vera sfida è riuscire a mantenerlo e per fare questo bisogna avere basi solide, basi che si possono costruire solamente con il lavoro e lo studio.

Quali sono i tuoi progetti per i prossimi mesi? Hai qualcosa in serbo per il Festival?

Ora stiamo programmando le varie partecipazioni ai programmi tv che andranno in onda in autunno, dopo di che arriverà il tempo di Sanremo, Settembre è il mese degli ascolti, un lavoro necessario per capire quali artisti presentare e con quali brani.

 
F.G.

«Ogni brano è un vestito e bisogna essere bravi per cucirlo addosso all’interprete giusto»

Pasquale Mammaro