Niente (Resilienza 74)

Niente, qui non succede proprio niente
E intanto il tempo passa e se ne va
Meglio cadere sopra un’isola o un reality che qualche stronzo voterà
Niente, adesso non ricordo niente
Fammi sentire che sapore ha
E la mia testa sul cuscino certe notti vuoi sapere quanto male fa
Male fa, male fa (and I like it, I like it)
Male fa, male fa (yes I like it, I like it)
Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi
Resto qui nel fitto di un bosco
E il tuo vento non mi piegherà
Qui non succede proprio niente
Pensavo
Che ad ogni seme piantato corrispondesse un frutto
Dopo ogni fiato spezzato ricominciasse tutto
Che la parola di un uomo valesse oro e invece
Trova un amico ma non toccargli il tesoro
Niente, non ci ho capito proprio niente
Ma anche l’orgoglio si rimargina
Picchia più forte, non lo vedi che sto in piedi
Non ti accorgi che non servirà
Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi
Resto qui nel fitto di un bosco
E il tuo vento non mi piegherà
I love you, I love you, I love you, I love you, I love you
I love you.
Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi
Resto qui nel fitto di un bosco
E il tuo vento non mi piegherà
Mai più
Il vento non mi piegherà mai più
Il vento non mi piegherà
Qui non succede proprio niente

G. Merk

Rita Pavone

Rita Pavone nasce il 23 agosto 1945 a Torino: il suo debutto avviene al Teatro Alfieri, nel capoluogo piemontese, nel 1959 in occasione di uno show per bambini chiamato “Telefoniade”, organizzato dalla Stipe, società telefonica del tempo.

Nel 1962 prende parte alla prima edizione del “Festival degli sconosciuti” di Ariccia, Rita vince il festival e si guadagna un provino con la RCA Italiana: provino superato cantando alcuni brani di Mina. Dal suo esordio a livello nazionale alla fama il passo è molto breve: merito di singoli di successo come “Sul cucuzzolo”, “La partita di pallone” , “Come te non c’è nessuno”, “Alla mia età”, “Il ballo del mattone”, “Non è facile avere 18 anni”, “Che m’importa del mondo” e “Datemi un martello”, cover di “If I had a hammer”.

Nel 1964, la Pavone viene chiamata a interpretare “Il giornalino di Gian Burrasca”, sceneggiato televisivo diretto da Lina Wertmuller e tratto dal famoso romanzo di Vamba, musicato da Nino Rota. La sigla di questo prodotto è “Viva la pappa col pomodoro”.

Vince nel 1965 il “Cantagiro” con la canzone “Lui”, l’anno successivo Rita vince nuovamente il “Cantagiro” con il brano scritto da Lina Wertmuller e Luis Enriquez Bacalov “Questo nostro amore”.

Tra le date indimenticabili c’è il 20 marzo del 1965, quando Rita si esibisce in concerto nella Carnegie Hall di New York.

Nel 1969 arriva al Festival di Sanremo, ma il suo brano, “Zucchero”, non supera il tredicesimo posto.

Torna a Sanremo nel 1972 con “Amici mai”.

Nel 1989 esce “Gemma e le altre”, il suo ultimo disco di inediti. Da quel momento, Rita si gode un meritato riposo, alternato a numerose partecipazioni teatrali.

Nel 2000 e nel 2001 su Canale 5 conduce “I ragazzi irresistibili”, sempre sulla rete ammiraglia Mediaset, è protagonista di “Giamburrasca”, spettacolo teatrale in cui interpreta Giannino Stoppani, al fianco di Ambra Angiolini, Katia Ricciarelli e Gerry Scotti. Nel 2006, ufficializza a “L’anno che verrà” la decisione di ritirarsi a vita privata, esibendosi in pubblico per l’ultima volta.

Torna a esibirsi il 6 ottobre del 2010 con Renato Zero, in concerto a Roma, in occasione del sessantesimo compleanno del cantautore romano, cantando tra l’altro “Fortissimo”, “Mi vendo” e “Come te non c’è nessuno”. Nel 2011 riceve il premio “Capri Legend Award 2011”, nel corso della sedicesima edizione di “Capri – Hollywood International Film Festival”.

Torna a cantare sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo 2020, dopo 48 anni di assenza: la canzone si intitola “Niente (Resilienza 74)”.