Aiello e il cuore diviso a metà

Aiello è il perfetto prototipo del meridionale emigrato, con il cuore diviso a metà: cosentino DOC e innamoratissimo della sua terra, da diversi anni vive a Roma, città che ama altrettanto. “Meridionale” non è altro che la parte emersa delle sue radici, la fioritura definitiva di un percorso esplorativo fatto di sperimentazione, contaminazione e coraggio. “Meridionale” non è un disco monocorde, ma un incontro vivace di sonorità popolari, latine, r&b e urban, il cui filo conduttore è la voce di Aiello che brucia e scotta come la nduja.

Ci sono ben 9 tracce a separarci da “Ora”, la canzone d’amore (finito) che Aiello ha portato a Sanremo e con cui sceglie di chiudere il disco. Poco male, perché “Meridionale” offre dei brani molto più interessanti che non faranno patire l’attesa del pezzo sanremese, sebbene siano tutti impregnati di un forte senso di nostalgia e mancanza. “Intro” dà subito un’idea di quelle che saranno le atmosfere del disco, con un’apertura di chitarra in stile andaluso. “Farfalla” esplora ancora una volta l’emozione che si cela dietro la perdita, la scia che si lascia dietro un amore giunto al termine. “Che canzone siamo” è la perfetta espressione della volontà di Aiello di accostare generi diversi, che troverà la massima espressione in “Vienimi (a ballare)”, pezzo che abbiamo già ascoltato prima dell’uscita del disco. “Scomposto” racconta di una perdita, ma questa volta non si parla di amore, almeno non in senso stretto.