Jovanotti infiamma Milano

E poi lo vedi lì, ancora una volta, Lorenzo Jovanotti sul palco, più forte che mai. Stavolta non in riva al mare, come nel 2019 e nel 2022, ma nel cuore pulsante dell’Unipol Forum di Milano. Un sorriso, uno sguardo che racconta più di mille parole: il ritorno di un artista che ha trasformato una sfida personale in uno spettacolo di pura energia e vita.

A soli due anni dal gravissimo incidente in bicicletta a Santo Domingo, con fratture multiple e una riabilitazione complessa, Jovanotti dimostra che la forza di volontà può superare ogni ostacolo. E ci insegna una cosa: se la vita vuole fregarti, trova il modo di aggirare gli ostacoli e segui la tua luce.

Perché diciamolo: chi, dopo una rottura del femore e della clavicola, due operazioni, mesi di riabilitazione e un recupero tutt’altro che semplice, riuscirebbe a pubblicare un nuovo disco e portare in scena un tour già tutto sold out? Un miracolo vivente.

Un viaggio musicale tra passato e presente

Il PalaJova sbarca a Milano per sei date all’Unipol Forum (11, 12, 14, 15, 17 e 18 marzo), dopo il trionfale debutto a Pesaro. Sul palco, Jovanotti è affiancato da quella che lui stesso definisce “la miglior band che abbia mai avuto”: tredici musicisti straordinari, capaci di dare una nuova veste a ogni brano.

La scaletta è un mix esplosivo di grandi successi e novità, con pezzi che hanno fatto la storia e cinque brani inediti tratti dall’ultimo album “Il corpo umano Vol. 1”. L’ombelico del mondo accende il pubblico, seguito da Mezzogiorno, I love you baby e Il più grande spettacolo dopo il Big Bang. Poi arriva il momento della poesia con Le tasche piene di sassi e Mi fido di te, emozioni pure che risuonano tra le pareti dell’arena.

Tra le novità, spiccano i brani inediti: Montecristo, la title track Il corpo umano, Fuorionda – accompagnata da immagini provocatorie di politici internazionali come Giorgia Meloni, Elly Schlein, Matteo Salvini, Donald Trump e Joe Biden101 e Un mondo a parte. Canzoni che raccontano un Jovanotti maturo, riflessivo, ma sempre pronto a divertirsi e a far ballare.

Un omaggio a Franco Battiato e il potere dei simboli

Un momento speciale dello spettacolo è il tappeto persiano steso al centro del palco, un riferimento diretto a Franco Battiato e alla spiritualità nomade:
“Per i popoli dell’Asia è casa, un simbolo esoterico e alchemico universale. Se lo stendi nel deserto, ti senti un principe.”

E così, Jovanotti accoglie il pubblico nella sua casa, in un concerto che è un viaggio, una festa e una celebrazione della vita.

La scenografia, minimal ma suggestiva, è un tripudio di visual mozzafiato: dalla valle dei fiori in India alla lavanda in Provenza, dall’Enterprise di Star Trek al roseto de Il Piccolo Principe. E poi i fiori, protagonisti assoluti, ispirati a un’epifania vissuta dall’artista in America Latina.

Sul palco troneggiano dieci giganteschi fiori meccanici da 1300 kg l’uno, che si muovono e illuminano la platea. Un simbolo di rinascita, che trova eco nelle parole del poeta Pablo Neruda proiettate sugli schermi:
“Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera.”

E Jovanotti la primavera ce l’ha dentro: si rialza, rifiorisce, e porta tutti con sé.

Il concerto della rinascita

Dopo la maestosità del Jova Beach Party, era il momento di qualcosa di diverso. Jovanotti lo sapeva, e ha costruito uno show più intimo, ma ugualmente travolgente. Un palco essenziale, senza eccessi: solo la band, il tappeto e un megaschermo.

Ma se il palco è minimale, l’energia no. Jova balla, salta, si dona completamente al pubblico, in una prova fisica che – nonostante l’incidente – rimane intensissima. “Arrivo alla fine che sono da buttare e rimontare” scherza, ma il pubblico lo sente: è uno spettacolo vero, autentico, che lo rappresenta al 100%.

Si parte con un ballo sciamanico, un momento intimo, quasi sacro. Poi, una cavalcata musicale che spazia tra ritmi latini, rap, rock e pop, con un’energia che sembra inesauribile.

Un finale da Ragazzo Fortunato

E non poteva esserci chiusura migliore: Ragazzo Fortunato risuona nell’Unipol Forum, mentre il pubblico esplode in un’ovazione. Jovanotti è davvero un ragazzo fortunato, ma la sua fortuna se l’è costruita con coraggio, determinazione e amore per la musica.

Il PalaJova non si ferma: dopo Milano, il tour proseguirà con 52 date in tutta Italia, tra cui altre sei serate nel capoluogo lombardo a maggio (5, 6, 8, 9, 12, 13).

Jovanotti è tornato. E stavolta, è più forte che mai.